Il lato oscuro della forza

L'altro ieri: "2 vigili aggrediti da extracomunitari". Poi "Altri due agenti aggrediti in Piazza Vettovaglie". "Il Comune: giro di vite contro gli abusivi". Perchè non usiamo la lancia dei cavalieri Jedi? Si chiama Ragione, è composta di tolleranza, solidarietà e regole e funziona con un combustibile che non finisce mai: il dialogo.

8 commenti:

  1. Ma da parte delle forze dell'ordine o dei "violenti"? Perchè mi sa che qui le forze dell'ordine le prendano soltanto...

    RispondiElimina
  2. Guai se perdiamo la capacità di misurare le forze che si confrontano nella società! Le ordinanze furono un atto di forza; legittima, certo, come del resto i decreti del governo in materia elettorale. Le aggressioni dei disperati ai vigili sono atti di forza, inaccettabili e illegali, certo. Ma da questa logica dobbiamo uscire, costruendo una logica “di governo”, volta a superare il conflitto verso i valori che ci sono propri:legalità, certo, ma anche solidarietà, inclusione, tolleranza. In questa città siamo talmente forti che potremmo permetterci di coniugare il rigore con il dialogo; mi pare che ora Filippeschi, con qualche difficoltà, stia cercando di fare così. Ma dovremmo forse mettere in campo qualcosa di più sostanzioso e visibile.
    Se non lo facciamo, finiremo inesorabilmente verso il buco nero che è al fondo della spirala berlusconiana (più polizia, ronde, tolleranza zero)

    RispondiElimina
  3. Secondo me :
    Se c'è disordine bisogna ripristinare l'ordine.
    L'ordine è meglio che venga rispristinato diplomaticamente.
    Se non ci si riesce, è bene che le forze dell'ordine usino le loro forze proporzionalmente alla forza con cui viene provocato il disordine.
    Ma è giusto tollerare e dare solidarietà a chi non rispetta le regole e la legalità??
    Chiedetelo a quei ragazzi che sono stati picchiati

    tutto questo a prescindere dalla provenienza e dal ceto sociale degli individui che vanno oltre

    RispondiElimina
  4. Tolleranza! Caro Fabiano, spero proprio che ti sia sfuggita questa parola. Tollerare chi? Esseri umani in cerca di sopravvivenza? Non ci siamo proprio. Non mi meraviglia del resto che il sindaco,sia appassionato di cacciaviti, quello stesso sindaco che di recente hai definito "L'intelligente Filippeschi.." o intelligente era solo il suo discorso? Mah! Saluti Astore

    RispondiElimina
  5. non confondere..."tolleranza" non è quella che dici te. E' una accezione diversa, sta per amore della libertà di tutti, del modo in cui ognuno vive e intende la sua libertà. Viene da Voltaire..ma lasciamo perdere. Guarda invece cosa scrivono gli altri.
    Chi è Fabiano?

    RispondiElimina
  6. Intanto spiego "fabiano" è un nome antonomastico, che nel vernacolo di alcune zone della maremma si usa per dire..sei un Fabiano, racconti un sacco di cose astruse, ed al quale si attribuiscono affermazioni utili al completamento di una proposizione, o di un discorso.
    Nel merito dico che scomodare Voltaire è troppo per me!
    Quello che conta è il significato che noi normali diamo alla parola, sia quando pronunciamo il fonema (significante), sia quando acceriamo il significato.

    Tollerare
    Da Wikizionario, il dizionario a contenuto aperto.
    Verbo: tollerare
    1. sopportare
    2. permettere benevolmente qualcosa di negativo (o che si considera tale) dall'alto di una superiorità che permetterebbe di impedirlo.
    Alcuni esempi: questa è una casa di tolleranza! In questo ufficio sei appena tollerato!
    Finalino.
    Oggi abbiamo bisogno di rivendicare il rispetto universale dei diritti umani e superare il concetto di tolleranza attraverso il quale si è disposti, in nome del relativismo culturale ed all’insegna di una sorta di razzismo “rovesciato”, a giustificare discriminazioni, violenze e soprusi inaccettabili che si verificano in molte parti del mondo.
    Ne' tolleranza ne' razzismo, ma uguaglianza.
    Saluti a tutti
    Astore

    RispondiElimina
  7. segate. Sopportare è altra cosa. Tollerare è la condizione fondamentale, la base del liberalismo moderno, della comnvivenza, della pluralità. Chi non tollera è intollerante.

    RispondiElimina
  8. Non sono liberale-moderno, preferisco le segate come l'accoglienza alla tolleranza. Quindi non vi disturberò più con le mie segate. Auguri! Non siate tolleranti con me, amatemi... oppure no! Astore

    RispondiElimina