Gelatina

Puntiamo sui nostri fattori di vantaggio. I pros di cui dispone Pisa sono in primo luogo nella qualità della sua infrastrutturazione immateriale e nella qualità delle risorse umane che la popolano. Centri di eccellenza, relazioni, sensibilità, tolleranza; consumi evoluti, reti.

I cons sono soprattutto legati alle caratteristiche del “compromesso” politico sociale che ha permesso questo miracolo: aziende di servizi pubblici locali che non si misurano col mercato; corporazioni e lobbies che si saldano con la burocrazia e vanificano la concorrenza; una gelatinosa resistenza a colpire le rendite, da quella degli affitti al nero a quelle che si annidano nei grossi centri di servizio (la gara per la movimentazione dei carrelli all’aereoporto è stata riservata a ditte che dovevano dimostrare di aver svolto quel lavoro per almeno tre anni…)

2 commenti:

  1. gelatina? direi di no. Il titolo non rende agione allas toria di questa città
    Alcune cose possono essere migliorate, ma mescolare la scelta di un modello di sviluppo basato sui servizi con un modello di potere gelatinoso è poco edificante e poco corretto verso chi governa ed ha governato questa città
    Sicuramente alcune cose possono essere migliorate. Si può pensare ad un modello di sviluppo diverso da questo attuale. Un modello di sviluppo che dia innovazione nella continuità. Noi dobbiamo chiderci ma nel futuro un sistema come quello attuale reggerà e come si può lavorare perchè nella continuità si riescono a portare dei modelli di innovazione che tra qualche decennio consentiranno alla città di essere un punto di riferimento su tematiche quali la nautica e l'energie rinnovabili?
    Lo si può fare solo attraverso il ricambio della classe dirigente. Un ricambio che passa dalla capacità dei giovani di saper presentare una proposta politica che abbia visione strategica ma che allo stesso tempo sappia risponda alla quotidianità dei problemi della gente. Un ricambio della classe dirigente che non deve avvenire solo in politica ma in tutti i gangli fondamentali del tessuto economico e sociale della città (università, azienda ospedaliera, aziende pubbliche partecipate, associazioni di categoria, sindacati).

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  2. togli pure la gelatina se non ti piace; resta il problema di aziende di servizi pubblici locali che non si misurano col mercato; corporazioni e lobbies che si saldano con la burocrazia e vanificano la concorrenza; una incallita resistenza a colpire le rendite, da quella degli affitti al nero a quelle che si annidano nei grossi centri di servizio. Mi pare che questi problemi ci siano tutti, senza nulla togliere alla parte positiva dell'analisi. La resistenza al "ricambio" della classe dirigente rientra in questa tassonomia di conservazione.
    Ma sulla gelatina, comunque, consiglierei di riflettere di più.

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